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Io ed Emma


di maktero
25.09.2024    |    62    |    0 8.0
"Sul percorso ci fermammo a raccattare qualcosa dai cassonetti, eravamo affamate ed avevamo speso tutti i nostri soldi per farci tormentare..."
Io ed Emma ci siamo fortunosamente incontrati per la nostra passione comune per i piedi.
Il nostro stimolo sessuale deriva sostanzialmente dai nostri piedi.
Si ci piace anche avere dei rapporti con cazzo e figa ma sono subordinati a quanto proviamo dai nostri piedi.
Camminiamo sempre scalzi, amiamo oltraggiare i nostri piedi calpestando ogni schifezza che incontriamo per strada.
Dalle cicche, alle merde di cane, dal piscio di cane o di umani, vomito.
Calppestare qualsiasi schifezza ci fà eccitare.
A casa facciamo sesso eccitandoci leccandoci i nostri piedi spochi.
Solo così riusciamo ad eccitarc,i ma anche così riusciamo a fare sesso in modo particolare.
Io infilo nella figa i miei piedi sporchi e e le mi masturba con i suoi.
Talora lei ilfila un suo piede nel mio culo ed io faccio lo stesso. con lei
Amiamo passare ore ed ore con i piedi infilati nel sacchetto dei rifiuti organici sentendoli macerare insieme a quei rifiuti.
Ma soprattutto amiamo farceli torturare.
Una o due volte alla settimana andiamo da un professionista che paghiamo per farci torturare i piedi.
Le sessioni variano a seconda di quanto possiamo pagare di volta in volta.
Per raccogliere i soldi che lui vuole per darci il piacere doloroso che amiamo ci prostituamo.
Lui è molto caro ma bravo sa soddisfarci ed i soldi sono spesi bene.
E a noi fà piacere prostituirci solamente per accontentare il nostro piacere perverso.
Quando abbiamo raccolto abbastanza soldi quello ci fa un intervento completo, altrimenti uno parziale.
Questa è una serata in cui ci siamo date da fare tra pompini ed inculate, in strada e nei cinema.
Sedute su un lercio marciapiede contiamo i soldi, sono abbastanza per ottenere un trattamento completo.
Chiamiamo il professionista per sentire se può riceverci; lui ci dà un orario, è un pò lungo e ci lascia abbastanza tempo per prostiturci ncora per raccogliere qualche altro soldo per poterci comprare qualcosa da mangiare.
Andiamo a fare pompini ai bagni pubblici e raccogliamo qualche altro soldo.
Si è fatta l'ora dell'appuntamento e scalze ci avviamo verso il luogo del martirio.
Suoniamo al citofono, ci risponde il sadico che apre il portone, noi saliamo tutte eccitate per l'aspettativa diquello che subiremo.
Troviamo la porta della casa del sadico aperta che ci fà entrare frettolosamente.
Lui ci conduce nella sua "Camera dei giochi".
Ci ordina di inginocchiarci e chiede cosa vogliamo, io ed Emma rispondimo entusiasticamente che vogliamo un trattamento completo.
Lui ci chiede se abbiamo i soldi; noi tiriamo fuori le banconote guadagnate prostiruendoci .
Lui conta attentamente i soldi e dice che sono sufficienti per un trattamento com frustate ai piedi per almeno un ora con diversi oggetti.
Poi bruciature con sigarette per una mezzora ed anche l'infilamento di aghi arroventati nelle painte dei piedi.
Noi a sentire il programma ci sentivamo in delirio e lo incoraggiammo a cominciare.
Ci fece mettere delle cavigliere incatenate che da sdraiate potevamo agguantare per la catena che le univa ed alzare i nostri piedi per offrirli ai suo colpi, ci fece mettere delle pallein bocca perchè le nostre urla si sentissero troppo
Cominciò con un frustino di pelle, i primi colpi erano leggerei tanto per scaldaci, poi arrivarono i colpi più duri il dolore ai piedi è enorme.
Lui si alternava tra me ed Emma picchiano sempre più duro; noi impazivamo dal dolore tenendo i nostri piedi alzati per offrirrli al nostro seviziatore.
Poi cambiò strumento prese una bacchetta flessibile di metallo e cominciò a picchiarci con quella.
La bacchetta di metallo era più dura di quella di pelle e noi gemevamo come delle pazze con le nostre grida di dolore strozzate dalla palla che avevamo in bocca.
Cazzo se si sapeva fare era bravissimmo, soffrivamo come delle bestie, avevamo gli occhi coperti da laccrime.
Io ero eccitata come una bestia.
Terminata la fustigazione lui si mise a fumare e cominciò a bruciarci la pianta dei piedi con la bracie delle sigarette.
Anche allora dimostrò la sua maestrià facendoci soffrire terribilmente.
Faceva passare la brace tra le piaghe della fustigazione per farci soffrire di più.
Poi cominciò con gli aghi, li faceva arroventare e poi c'e gli infilava nelle piante dei piedi.
Come era bravo.
Io ed Emma avevamo la faccia piene di lacrime per la sofferenza.
Poi il tizio mi offrì un bonus e mi infilò un ago nella cappella.
Emma disse che non era giusto che anche lei avva diritto ad un bonus.
Il sadico convinto dalla motivazione di Emma prese due aghi e le perforo le labbra.
Poi disse che il tempo era quasi terminato e che se volevamo masturbarci avevamo cinque minuti per farlo poi ci avrebbe cacciate fuori a calci.
Io mi agguantai velocemente al cazzo ed Emma fece lo stesso con la sua figa.
Eccitate come eravamo arrivammo in breve tempo, il sadico ci ordinò di pulire dove avevamo eiaculato; noi eseguimmo.
E poi per ricompensa ricevemmo dei stupendi calci.
Le pedate ci accompagnarono alla porta, uscimmo da quell'appartamento e ci avviammo verso casa.
I nostri piedi ci facevano male, ogni passo era una sofferenza e ciò ci eccitava.
Volevamo ancora divertirci, barcollando con i piedi doloranti che ci facevano impazzire di goduria pensavamo a come concludere la serata.Emma propose di farci picchiare dai trans.
Avevamo dei trans che pagati bene erano soliti massacrarci di botte.
Dissi ad Emma che avevamo dei soldi per pagarli ma che erano quelli che avevamo destinato per mangiare.
Emma rispose che ravremmo raccatato qualcosa da mangiare dai cassonetti.
Adesso spendiamo i soldi per divertici, io fui concorde.
Arrivvammo soffrendo come bestie per il dolore ai piedi e ci sentivamo eccittate allo spasimo.
Camminando verso il posto dei trans, umiiammo il più possibile i nostri peiedi per le ferite inferte.
Impazzivamo a lordare quei nostri piedi martoriati con le peggiori schifezze che incontravamo; magari si sarebbero infettati ma lo desideravamo.
Arrivamo dopo un lungo viaggio al posto dei trans.
Offrimmo i nostri soli per farci picchiare.
Due di quelle accettarono la nostra offerta. e cominciarono riempirci di pugni e calci, era fantastico.
Furono bravissimme ci fecero molto male, picchiandoci duramente.
Poi quando il loro compenso terminò ci pisciarono addosso e ci lasciarono al magine della macchia.
Eravamo sfinite piene di dolori, ma contente.
Ci masturbammo ancora e poi sfinite ci addormentammo nella lordura in cui ci trovavamo.
Alla mattina successiva ci avviammo verso casa.barcollando per il dolore ai piedi e per quello agli arti per le botte che avevamo subito.
Sul percorso ci fermammo a raccattare qualcosa dai cassonetti, eravamo affamate ed avevamo speso tutti i nostri soldi per farci tormentare.
Raccogliemmo dei rifiuti dai cassonetti da mangiare.
Arrivvammo a casa e mangiammo i rifiuti che avevamo trovato.
Poi esauste ci addormentammo.
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